Le menzogne e la disinformazione colpiscono i migranti. L’opinione pubblica sembra assuefatta all’idea, propagata ad arte dai
media mainstream, che la sicurezza della collettività sia minacciata dai nuovi arrivati.
L’equazione clan-destino criminale è entrata ormai nel senso comune.
Per converso il cinema ha raccontato della trasformazione dell’Italia da paese di emigrazione in paese di immigrazione. Il cinema italiano dell’immigrazione, nei diversi percorsi che ha seguito, ha parlato degli altri, ma ha raccontato anche di noi, dei nostri limiti, delle nostre paure. La settima arte ha rappresentato luoghi di esclusione (basti pensare a Lampedusa e alle campagne del Mezzogiorno)
o “viaggi di sola andata” come li ha definiti Erri De Luca, che le cronache fanno presto a dimenticare. Senza frontiere, senza recinti.
L’attenzione rivolta nella produzione cinematografica italiana dei primi anni ’90 ai migranti ha registrato una disparità agli approcci sul tema , la sua metabolizzazione da un lato e gli esiti di questo confronto dall’altro. In assenza di un vero e proprio genere, il cinema italiano si è occupato dell’immigrazione in maniera episodica e superficiale. Successivamente nei primi anni del nuovo secolo l'attenzione si è rivelata sempre più crescente. Nell’Europa che i governanti vorrebbero “fortezza” il cinema italiano ha aperto squarci di verità sui processi migratori. In controtendenza rispetto agli omologati mass media. I film proposti in questo libro, che parlano di immigrazione e che vedono come protagonisti stranieri nel territorio italico sono i più significativi degli ultimi vent’anni.
Antologia critica e analitica che attraversa larga parte del panorama cinematografico nostrano, da grandi maestri del cinema come
Maselli e
Bertolucci,
Amelio e
De Seta ad affermati registi come
Giordana,
Soldini,
Tornatore e
Mazzacurati approdando a giovani promesse consolidate come
Garrone e
Crialese fino a cineasti emergenti come
Melliti,
Puccioni e
Munzi. Tutti hanno affrontato questo complesso argomento.
Attraverso un ampio riesame di ogni regista, di cui vengono colti i motivi ricorrenti, e i tratti stilistici, e con un approfondimento globale di ogni film, il volume di Sonia Cincinelli ricostruisce ed interpreta con rigore critico e partecipazione l'attività cinematografica su questo attualissimo tema. Colmando un vuoto nella saggistica di settore.
Autori:
Sonia Cincinelli è nata ad Arezzo nel 1979 e vive a Roma dove si è laureata in Storia e critica del cinema nel 2006. Nel 2008 ha conseguito la laurea magistralis in Saperi e tecniche del linguaggio cinematografico. Ha pubblicato:
I migranti nel cinema italiano (Kappa 2009) e
La spina che buca la vita (Medea 2010). Giornalista e scrittrice, è direttrice della rivista mensile
Cinema Free (www.cinemafreeonline.com), collabora con Radio Popolare Roma,
Il Manifesto e
Alias.
Roberto Silvestri è critico cinematografico de
Il Manifesto , dirige il supplemento settimanale
Alias.
Fulvio Vassallo Paleologo è docente di Diritto Privato e di Diritti Umani presso l’Università di Palermo, è membro dell’Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI).
Titolo: Senza frontiere
Sottotitolo: L`immigrazione nel cinema italiano
Autore: Sonia Cincinelli
ISBN: 9788865140949
Argomento: Cinema
Pagine: 530
Anno: 2012
Prezzo di Copertina: € 25,00
Prezzo di Promozione: € 25,00
Disponibilità: Disponibile
Formato: 15x21